[Abraham Maslow (al centro)]
Come sappiamo, la storia della psicoanalisi comincia con il caso di isteria di Anna O. e procede grazie ad una serie di casi clinici, analizzando i quali Freud giunge alle sue conclusioni sulla psiche umana, sulla libido, sulle cause delle nevrosi. Ma siamo sicuri che lo studio delle patologie sia la via migliore per comprendere la realtà umana? Abraham Maslow, che con Rogers è considerato il maggior rappresentante della psicologia umanistica, lo nega. La visione dell'essere umano offerta da Freud è parziale, proprio perché è stata elaborata a partire dalla patologia: «Ã¨ come se Freud ci offrisse la metà ammalata della psicologia, e a noi toccasse ora completarla con la metà sana», scrive Maslow. Se Freud ha analizzato la malattia, ora bisognerà studiare la salute; se Freud ha studiato le situazioni di difficoltà e di sofferenza, ora bisognerà comprendere l'uomo partendo dalla sua condizione di massima realizzazione e felicità. 
Fromm ha distinto, come abbiamo visto, due modalità esistenziali: l'avere e l'essere. Nella modalità dell'essere, l'uomo è capace di realizzare profondamente sé stesso. Come Fromm, Maslow intende approfondire il senso di questa autorealizzazione, studiando quelle che chiama peak experiences, stati di coscienza eccezionali con i quali l'uomo fa esperienza in un modo assolutamente diverso, ed infinitamente più ricco, del suo essere nel mondo. E' quel che accade quando si è completamente presi dalla contemplazione di un'opera d'arte o, più in generale, della bellezza, oppure quando si è immersi in qualche forma di creazione, o ancora nell'estasi mistica ed in altre forme di esperienza religiosa, come la meditazione. E', inoltre, quello che accade quando si ama qualcuno, se si tratta di amore autentico. 
Dobbiamo a Maslow l'interessante distinzione tra Amore B e Amore D. L'Amore B (Being Love) è l'amore che proviamo per l'essere di un'altra persona. E' una forma di amore libero da ogni bisogno, assolutamente non egoistico. E' un amore anche libero dal possesso, che non ha bisogno di essere ricambiato, e dà solo gioia. L'amore D (Deficiency Love) è invece difettivo, vale a soddisfare una nostra carenza, e per questo tende ad essere possessivo ed inevitabilmente porta sofferenza insieme al piacere. Si può dire che l'Amore B corrisponde alla modalità dell'essere, mentre l'Amore D rappresenta bene l'ansia di possesso della modalità dell'avere. A queste due forme di amore sono legati, per Maslow, due modi diversi di vedere la realtà, che chiama cognizioni. La cognizione B ci consente di apprezzare la bellezza, il significato, il valore dell'Essere, andando al di là dei limitati bisogni del nostro io, mentre la cognizione D ci chiude in noi stessi e nelle nostre carenze. Le persone in grado di realizzare sé stesse sono quelle in grado di giungere alla cognizione B. E' quello che accade nelle peak experiences, durante le quali l'oggetto della nostra esperienza viene percepito come un assoluto al di fuori dello spazio e del tempo; la percezione acquista anzi una forza tale da oltrepassare l'io, come se esso si abbandonasse e dimenticasse totalmente nella percezione stessa. Queste esperienze suscitano emozioni che vanno dalla gioia alla meraviglia, e portano ad un sentimento di unità con tutto ciò che vive e di completa accettazione del mondo, al di là di ogni dualità o conflitto della coscienza ordinaria. 
Lo studio di queste esperienze convince Maslow della insufficienza della stessa la psicologia umanistica. Nelle culture non europee esistono testimonianze importantissime su queste esperienze limite, che tuttavia sono state poco studiate dalla psicologia, eccezion fatta per Jung. Anche la psicoanalisi è in fondo una scienza per l'uomo borghese europeo, che stigmatizza come fanatismo e superstizione tutte le esperienze che non sono inseribili nella sua visione del mondo razionale e scientifica. Occorrerà una psicologia in grado di trarre conclusioni dal vasto materiale sul funzionamento della psiche umana offerto dalle diverse culture del mondo, in particolare dalle tradizioni religiose e mistiche. Con questo fine Maslow dà vita nel 1967, durante un incontro a Menlo Park (California) con Anthony Sutich, Stanislav Grof ed altri, alla psicologia transpersonale. Questa corrente, considerata la quarta forza della psicologia (le prime tre sono il comportamentismo, la psicoanalisi di Freud e la psicologia umanistica), è dunque ancora piuttosto giovane, ma sta dando diversi contributi alla comprensione di fenomeni lontani dall'esperienza quotidiana, ma che sempre più incuriosiscono ed affascinano. E' il caso della meditazione buddhista, con la quale si accede ad otto stati di coscienza diversi dalla coscienza ordinaria e sempre più rarefatti. E' il caso del senso di unità con il Divino che si attinge attraverso lo yoga. Nell'Islam esperienze simili si trovano nel Sufismo, una corrente mistica caratterizzata dal senso dell'unità in Dio di tutto ciò che esiste e dal trascendimento dei valori morali correnti. Per quanto riguarda la tradizione cristiana, la psicologia transpersonale è interessata soprattutto al mistico tedesco Meister Eckhart, nelle cui prediche è descritto lo stato in cui «l'uomo è rapito molto in alto, al di sopra di sé e di tutte le cose, senza il proprio volere e senza immagini», con descrizioni che ricordano molto da vicino quelle dei grandi maestri del buddhismo zen. Dalle ricerche di psicologia transpersonale emerge l'esistenza di una dimensione spirituale oltre quella psichica. Considerato da questa dimensione, il compito della vita umana non è quello di adattarsi alla propria società, rendendosi capaci di “amare e lavorare”, ma piuttosto quello di aprirsi al cosmo, superando la coscienza egoica e la razionalità discriminante.

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