Il sogno


Johann Heinrich Füssli, Sogno del pastore
Da sempre, i sogni inquietano e sfidano con la loro irrazionalità, con il loro mistero, con la suggestione delle loro immagini. Essi sono enigmi che esigono una interpretazione, il cui primo passo non può che essere il riconoscimento del simbolo. 
Nella Bibbia (Genesi, 41) si racconta un sogno fatto dal Faraone: sette vacche magre divorano sette vacche grasse che stanno tranquillamente pascolando. Questo sogno è seguito da un altro, in cui sette spighe secche di grano inghiottiscono sette spighe floride. Il sogno viene interpretato da Giuseppe, che così lo spiega: le vacche e le spighe grasse rappresentano anni di prosperità, mentre quelle secche stanno ad indicare anni di carestia. Il sogno dunque avvisava che a sette anni di abbondanza avrebbero fatto seguito sette anni di povertà. Nell'interpretazione del sogno del Faraone, Giuseppe comprende che le vacche e le spighe non hanno valore di per sé, ma indicano altro, individuando così una caratteristica reale del materiale dei sogni. Ma Giuseppe ritiene anche che i sogni anticipino il futuro. Questa è stata convinzione ampiamente diffusa nel passato e che ancora oggi trova non pochi assertori. Un’altra convinzione che è stata ed è diffusa è che nei sogni ci sia possibile incontrare personaggi reali, siano essi i defunti o figure divine. La vita di San Girolamo, il principale traduttore della Bibbia (sua è la traduzione latina detta Vulgata) fu caratterizzata da un sogno di questo genere. Appassionato di letteratura classica al punto di trovare, al confronto, rozza la letteratura biblica, Girolamo avvertiva tuttavia il contrasto tra la la cultura pagana e quella cristiana. Una notte, durante il suo lungo ritiro ascetico nel deserto della Siria, sognò di essere interpellato da un Giudice divino che lo accusò di non essere cristiano, ma ciceroniano («ciceronianus es, non christianus»: sei ciceroniano, non cristiano). Non è difficile interpretare il sogno di Girolamo come manifestazione di un travaglio interiore e vedere nel giudice un aspetto della sua stessa personalità. Ma questa è una interpretazione moderna. Per Girolamo il giudice era Cristo stesso che lo richiamava ad un maggior rigore religioso. 
In genere, è stata diffusa in passato la percezione del sogno come porta di accesso al mondo soprannaturale, da cui la sua importanza per la divinazione. Esso è, in realtà, ed è stato Freud a mostrarcelo, la porta di accesso alle radici più profonde del mondo umano – quel mondo umano di cui le antiche divinità non sono che una proiezione. Non è senza significato che L’interpretazione dei sogni di Freud – la sua opera più importante – sia stata pubblicata nel 1900. Si può dire che si tratta dell’opera che apre idealmente il secolo XX, vale a dire il secolo dell’irrazionalità e della violenza, ma anche della introspezione e della conoscenza dell’umano.
Freud presenta il proprio metodo interpretativo con l’analisi di un suo sogno; noi faremo lo stesso.
Sogno del 23-24 luglio 18951 Un grande salone – stavamo ricevendo numerosi ospiti. - Tra di essi c’è Irma. Io la presi in disparte, come per rispondere alla sua lettera e rimproverarla di non aver ancora accettato la mia «soluzione». Le dissi: «Se hai ancora dei dolori è davvero solo colpa tua». Mi rispose: «Se solo tu sapessi che dolori ho ora in gola, nello stomaco e nel ventre, mi soffocano». Io mi spaventai e la guardai. Era pallida e gonfia. Pensai che dopo tutto dovevo aver trascurato qualche disturbo organico. La portai vicino alla finestra e le guardai in gola, e lei mostrò una certa riluttanza, come le donne con la dentiera. Io pensai che veramente non c’era bisogno di farlo. Poi lei aprì bene la bocca e sulla destra trovai una grande macchia bianca; in un altro punto vidi delle estese croste grigiastre su delle forme notevolmente incurvate, che imitavano evidentemente le cavità nasali. Chiamai subito il Dr. M. ed egli ripeté l’esame e lo confermò… Il Dr M. sembrava molto diverso dal solito, era pallido, zoppicava e non aveva la barba… Anche il mio amico Otto era ora vicino a lei, e il mio amico Leopoldo stava percuotendo il suo petto e diceva: «Ha un’area ottusa in basso a sinistra». Indicò anche che una parte della pelle sulla spalla sinistra era infiltrata (lo sentii come lui, nonostante il vestito)… M. disse: «Non c’è dubbio, si tratta di un’infezione, ma non importa: interverrà la dissenteria e le tossine saranno eliminate»… Noi conoscevamo anche l’origine dell’infezione. Non molto prima, quando lei si sentiva poco bene, il mio amico Otto le aveva fatto un’iniezione di propile… propili… acido propionico… trimetilammina (e vidi davanti a me la formula stampata in grassetto)… Iniezioni di quel genere non si dovrebbero fare così sconsideratamente… E probabilmente la siringa non era pulita.
Irma era una amica di famiglia che Freud aveva curato per una sua angoscia isterica, con risultati solo parzialmente soddisfacenti. Il suo amico Otto l’aveva incontrata durante le vacanze estive, ed aveva riferito a Freud che Irma stava meglio, «ma non completamente bene». In queste parole Freud aveva scorto una sorta di rimprovero per aver fatto alla paziente promesse che non era stato in grado di mantenere. Per questo la sera prima del sogno aveva scritto la cartella clinica di Irma, per farla avere al Dr. M., un amico comune. L’interpretazione di Freud è piuttosto complessa; la sua conclusione è che quel sogno aveva lo scopo di punire ed umiliare tanto Irma quanto il suo amico Otto ed il Dr. M., che riteneva colpevoli di aver messo in discussione la propria professionalità. Di Irma si era vendicato sostituendola nel sogno con una sua amica (cui rimandava la posizione della donna vicino alla finestra, che era la posizione in cui Freud aveva trovato questa amica un giorno che era andato a farle visita), di Otto attribuendogli una iniezione evidentemente pericolosa (e contrapponendogli il più coscienzioso collega Leopoldo), e del Dr. M. facendogli pronunciare un parere scientificamente discutibile sulla dissenteria come rimedio all’intossicazione. 
Questo sogno, dunque, ha un significato ben preciso: esso rappresentava la realizzazione di un desiderio di rivalsa. L’analisi di qualsiasi altro sogno conduce, per Freud, alla stessa conclusione: i sogni, nonostante la loro apparente irrazionalità e benché spesso abbiano un contenuto spiacevole, sono sempre la realizzazione di un desiderio
In che modo Freud è giunto a scoprire il significato di quel sogno? Ne ha isolato le singole parti e figure; quindi ha ricercato il significato di ognuna di essere procedendo attraverso delle associazioni, registrando ciò che quella particolare scena gli fa affiorare alla mente. Questo procedimento porta a scoprire che gran parte del materiale del sogno è costituito da esperienze del giorno precedente. Tuttavia c’è una importante differenza tra la memoria cosciente ed il procedimento dei sogni; mentre la prima ricorda, di un evento, gli aspetti essenziali, il secondo preferisce i particolari secondari ed insignificanti. Nel sogno possono essere presenti anche riferimenti ad un passato più o meno lontano, ma a condizione che vi sia un legame con un episodio del giorno precedente, che fa da ponte tra il presente ed il passato. Una parte importante del materiale dei sogni è costituito inoltre dai ricordi dell’infanzia. Anche in questo caso, si tratta spesso di dettagli dimenticati della nostra vita infantile. Inoltre può accadere che nel sogno diverse esperienze recenti siano in qualche modo fuse insieme o, ancora, che una o diverse esperienze recenti, significative per il soggetto, vengano rappresentate da una esperienza recente indifferente. Vi sono inoltre delle fonti somatiche dei sogni. Gli stimoli sensoriali esterni o quelli somatici provenienti dall’interno del corpo mentre dormiamo possono indurci a sogni che in qualche modo incorporano quello stimolo. Può succedere, quando al mattino suona la sveglia, di sognare di spegnere l’allarme ed alzarci, oppure di sognare di mangiare quando si ha fame. Il sogno si protegge, in un certo senso, dallo stimolo che cerca di interromperlo e provocare il risveglio, dandone una soddisfazione onirica. 
La cultura popolare ha spesso rinvenuto nei sogni una quantità di figurazioni simboliche, cui ha attribuito un significato preciso. L’interpretazione freudiana, al contempo, mostra che ogni sogno è il risultato dell’esperienza individuale, porta in sé la vita recente e remota del soggetto. Tuttavia, Freud non nega che esistano dei sogni, o meglio delle scene oniriche, di carattere comune. Sono quelli che chiama sogni tipici, di cui è possibile individuare in generale il significato simbolico. È il caso, ad esempio, del sogno frequente di essere nudi davanti agli altri, in genere degli sconosciuti; sogno che ha alla base una scena infantile di effettiva esibizione, quando la nudità non è ancora motivo di vergogna. Lo stato infantile di libera esibizione del proprio corpo resta in noi come una sorta di paradiso personale, un’età dell’innocenza cui riusciamo ancora ad accedere attraverso il sogno. Un secondo caso di sogni tipici è quello della morte di una persona cara. Questi sogni sembrano contraddire con particolare evidenza la teoria di Freud che i sogni esprimono desideri. Chi desidera la morte di una persona cara? In realtà, per quanto ciò possa risultarci sgradevole, ognuno di noi alberga fin dall’infanzia dei desideri simili. Se i sogni di esibizione ci fanno accedere all’innocenza infantile, quelli della morte di persone care ci rimandano ad un aspetto dell’infanzia crudele: il desiderio effettivo, provato dal bambino, che qualche persona della sua famiglia muoia. Il rapporto del bambino con i suoi fratelli, in particolare, è tutt’altro che sereno ed amorevole. Ognuno di noi nella sua infanzia è stato nella sua infanzia vittima o colpevole di piccole violenze, di soprusi, di cattiverie. È ben noto l’illimitato egoismo dei bambini. Un egoismo che può portare un bambino a desiderare che il fratello maggiore che gli ha fatto un dispetto o il padre che lo ha punito muoiano. Prima di indignarsi per questa crudeltà infantile è bene però considerare che i bambini non hanno l’esatta percezione di cosa voglia dire morire. Desiderare che qualcuno muoia vuol dire per loro soltanto desiderare che vada via. La morte è come il viaggio o qualsiasi altra causa di assenza. Frequente è anche il sogno di volare o di cadere dall’alto. Anche in questo caso l’origine del sogno è in una impressione infantile, poiché a quasi tutti i bambini succede di essere lanciati in aria per gioco e quindi riafferrati; ma il sogno di volare ha anche un carattere sessuale, se fatto da un uomo. Salire e scendere le scale è per Freud un sogno a chiaro carattere sessuale. I simboli sessuali hanno un carattere universale: oggetti allungati (ombrelli, tronchi d’albero, pugnali, ma anche cravatte) indicano l’organo sessuale maschile, oggetti cavi indicano quelli femminili, mentre la caduta dei denti rappresenta simbolicamente la castrazione. 
Resta da chiedersi una cosa: per quale motivo i sogni non esprimono il desiderio in modo evidente? Perché, in altri termini, c’è bisogno di una interpretazione del sogno? Da quanto detto la risposta dovrebbe essere chiara. I desideri che sono alla base dei sogni sono desideri che risultano ripugnanti alla nostra coscienza; per questo essa opera una censura. Il sogno è così il risultato dei due forze. La prima è l’inconscio (o sistema Inc., come lo chiama ora Freud), che dà origine vera e propria al sogno, la seconda è il Preconscio (Prec.), che opera una censura sui contenuti del sogno. Il sogno viene così deformato, modificato al fine di non turbare la coscienza. L’interpretazione del sogno porta alla luce il suo contenuto latente, che Freud chiama anche pensieri del sogno. Il contenuto latente si trasforma nel contenuto manifesto del sogno, ossia nel sogno come ci appare prima di procedere alla sua analisi interpretativa, attraverso il lavoro onirico che opera una sorta di traduzione del contenuto latente nel linguaggio cifrato del sogno manifesto. Il lavoro onirico opera innanzitutto una condensazione del contenuto latente: esso viene compresso e ristretto in una quantità limitata di scene essenziali, dietro le quali si scopre, attraverso l’interpretazione, una quantità insospettata di pensieri ed immagini. Inoltre il lavoro onirico procede allo spostamento. Interpretando un sogno, si scopre spesso che il suo elemento centrale non era espressamente indicato nel sogno manifesto. Nel sogno, gli elementi che hanno un’alta forza psichica vengono depotenziati e sostituiti da altri, di per sé privi di forza psichica, che vengono sovradeterminati. Questo vuol dire che ciò che sembra essere importante in un sogno non è l’elemento realmente centrale, ma serve per nascondere qualcos’altro, che l’interpretazione porterà alla luce. Il sogno esprime la connessione logica tra elementi ricorrendo alla simultaneità: due elementi vicini nel sogno indicano due concetti uniti nel pensiero del sogno. La relazione causale tra elementi è simboleggiata dalla successione dei sogni, in modo che il sogno principali indichi l’effetto e quello successivo la causa, oppure attraverso la trasformazione di una immagine onirica. Non è possibile invece al linguaggio dei sogni esprimere l’alternativa tra due elementi (limite che è caratteristico di ogni comunicazione non verbale). Partendo da impressioni recenti e legando ad esse ricordi lontani, operando condensazioni e spostamenti, ricorrendo ai simboli, i sogni mettono in scena rappresentazioni bizzarre, spesso assurde, a volte commoventi, il cui protagonista è sempre uno: colui che sta sognando. I sogni parlano del loro autore (anche quando sembra che il protagonista sia un altro) al quale manifestano, attraverso il lavoro dell’interpretazione, i suoi desideri più profondi, censurati dalla coscienza.

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