Scrivono Freud e Breuer negli Studi sull’isteria
Tutto il nostro pensiero tende ad essere accompagnato ed agevolato da idee spaziali, e noi ci esprimiamo con metafore spaziali. Così, quando parliamo di idee che rientrano nella regione della coscienza e di idee inconsce, che mai emergono nella piena luce dell’autocoscienza, quasi inevitabilmente ci formiamo l’immagine di un albero con il tronco alla luce del sole e le radici al buio, o di un edificio con oscuri sotterranei.
In questo passo è presentata già l’idea di una topica dell’apparato psichico, vale a dire la sua raffigurazione come un luogo (topica deriva dal greco topos, che vuol dire appunto luogo) nel quale si possano distinguere diverse zone. L’immagine dell’albero o quella, molto diffusa, dell’iceberg, possono rendere efficacemente l’idea di un sistema che ha una parte fondamentale ma nascosta. Freud preferisce tuttavia, per la prima topica (una seconda topica sarà sviluppata successivamente, come vedremo), una raffigurazione un po’ più complessa. Nel settimo capitolo della Interpretazione dei sogni, prova ad immaginare l’apparato psichico come una specie di strumento, qualcosa come un microscopio o un telescopio:


I pezzi di questo strumento sono chiamati sistemi. L’apparato psichico ha ad una estremità un sistema sensorio che percepisce gli stimoli sensoriali ed all’altra un sistema motorio che governa il movimento: infatti i nostri processi psichici partono da una sensazione e giungono ad un movimento (ad esempio: si avverte una sensazione di fastidio, ci si accorge che una mosca si è posata sul nostro braccio e quindi la si allontana con un gesto della mano). Ci sono dunque un sistema P (percezione) ed un sistema M (movimento). Le percezioni non sono solo immediate, lasciano quella che Freud chiama traccia mnestica, diventando un elemento della memoria. Non solo: esse si associano anche tra di loro, secondo principi di simultaneità, di somiglianza eccetera. Subito dopo il sistema P avremo dunque dei sistemi Tmn (traccia mnestica), Tmn’, Tmn’’, eccetera, vale a dire i sistemi che contengono gli insiemi dei ricordi delle nostre percezioni passate. 
Tutti questi sistemi appartengono alla parte inconscia dell’apparato psichico, ma non sono condannati a restare inconsci. Essi possono diventare coscienti passando attraverso il Preconscio. Dall’altra parte dell’apparato si troverà quindi il sistema Prec., con il compito di vagliare le istanze provenienti dall’Inconscio ed operare una censura su di esse, lasciando accedere alla coscienza soltanto quelle che soddisfano alcune condizioni. 
È importante non confondere le località psichiche indicate da Freud con luoghi anatomici. L’Inconscio ed il Preconscio non risiedono in qualche parte del cervello. Con le topiche Freud intende offrire un modello astratto del funzionamento della nostra psiche, dal quale risultino non solo le sue diverse funzioni, ma soprattutto il suo carattere dinamico, i suoi movimenti e le energie che vi si scontrano.